top of page

Due giorni in Abruzzo: prosegue la serie sui vigneti italiani

  • Immagine del redattore: Daniela Iniziato
    Daniela Iniziato
  • 23 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Cosa serve per raccontare davvero l'essenza di un territorio? Due giorni intensi tra i vigneti di Loreto Aprutino ci hanno dato la risposta. Il 20 e 21 maggio 2025, il team di Mediawines ha completato le riprese per un nuovo episodio della nostra serie documentaristica dedicata alle cantine italiane. Questa volta ci siamo concentrati su Marchesi De' Cordano, una delle realtà più interessanti del panorama vinicolo abruzzese.

Francesco D'Onofrio nella sua cantina circondato da botti di vino durante la registrazione del documentario
Francesco D'Onofrio racconta la storia della sua azienda

Un racconto che parte dalle radici

Non capita spesso di trovarsi davanti a storie così genuine. Durante queste due giornate di lavoro, abbiamo avuto il privilegio di documentare i processi produttivi, ma soprattutto le persone che hanno costruito questo progetto. La famiglia D'Onofrio ci ha aperto le porte della loro realtà, permettendoci di riprendere momenti autentici del loro lavoro quotidiano.


Marenzo D'Onofrio, fondatore dell'azienda, ci ha raccontato come sia riuscito a trasformare un'intuizione in cinquanta ettari di vigneti distribuiti tra Loreto Aprutino, Villamagna, Bucchianico e altre zone strategiche dell'Abruzzo. La sua storia è quella di chi ha scommesso su un territorio difficile, dove ogni decisione può fare la differenza tra successo e fallimento.


Tre generazioni, una visione

Le nostre telecamere hanno catturato momenti di confronto tra tre generazioni di professionisti del vino. Francesco D'Onofrio, attuale titolare e figlio del fondatore, rappresenta quella sintesi perfetta tra rispetto della tradizione e spinta verso il nuovo che caratterizza le aziende destinate a durare nel tempo. 


Accanto a lui, l'enologo Vittorio Festa ci ha guidato attraverso i segreti di una produzione che non cerca compromessi: dalla conversione completa al biologico fino alle tecniche più avanzate, come il raffreddamento delle uve bianche con ghiaccio secco.


Vittorio Festa alla scrivania del suo ufficio durante la registrazione del documentario
L'enologo Vittorio Festa durante le riprese

Durante le interviste, abbiamo scoperto come dietro ogni bottiglia ci sia un universo di scelte ponderate, errori corretti e intuizioni che nascono dall'osservazione attenta del territorio. È stato un racconto di fatti concreti e decisioni difficili.


La sostanza del lavoro

Le nostre riprese si sono concentrate sulla realtà operativa più che su immagini cartolina. Abbiamo documentato la cantina moderna progettata nel 2011, la bottaia con le botti storiche restaurate provenienti dalla fabbrica Aurum, i laboratori dove vengono analizzati i campioni. La filosofia aziendale è chiara: funzionalità prima di tutto, ma senza rinunciare all'identità.


Un aspetto che ci ha colpito è stato vedere come l'acquisizione di Palazzo Battaglini si inserisca perfettamente nella strategia di crescita dell'azienda. Due realtà che si completano, ciascuna con la propria identità ma condividendo know-how e visione.


L'Abruzzo che non ti aspetti

Quello che emerge dalle nostre riprese è un ritratto dell'Abruzzo vinicolo lontano dai cliché. Qui, al di là della bellezza paesaggistica, si tocca con mano la capacità di trasformare le difficoltà del territorio in opportunità. I terreni argillosi e calcarei che caratterizzano queste zone non perdonano errori, ma quando vengono rispettati e compresi, restituiscono vini di carattere e personalità.


Le 200.000 bottiglie prodotte annualmente da Marchesi De' Cordano puntano a trovare quegli estimatori che cercano autenticità, piuttosto che omologazione. Una scelta coraggiosa, che il nostro documentario vuole raccontare senza filtri.


Una storia autentica da raccontare

Il materiale raccolto in questi due giorni è la base per un documentario di 30 minuti che vedrà la luce nelle prossime settimane. Attraverso le voci dei protagonisti e le immagini del loro lavoro quotidiano, vogliamo offrire ai nostri lettori uno sguardo privilegiato su cosa significhi davvero fare vino in Abruzzo oggi.


Perché, alla fine, le storie più belle sono quelle che nascono dalla passione per il proprio lavoro e dal rispetto per il territorio che ci ospita. E questa è decisamente una di quelle storie che vale la pena raccontare.


La vostra cantina ha una storia autentica da raccontare? Scriveteci. Il prossimo documentario potrebbe essere il vostro.


bottom of page